Creator Economy: gli strumenti social dei Creator per monetizzare

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Si chiama Creator Economy (anche passion economy o economia della monetizzazione individuale) ed è la nuova frontiera della monetizzazione individuale.
I protagonisti sono i creator, che mettono al centro loro stessi e i propri contenuti creativi.
Dall’altro lato ci sono non solo gli utenti che apprezzano questi contenuti, ma anche le aziende, che fanno a gara ad accaparrarsi l’ambassador migliore per il proprio brand.

E infine ci sono i social media, che, sfruttando l’onda di popolarità dei creator, hanno deciso bene di creare strumenti di monetizzazione apposta per loro.
Ma qual è la formula del loro successo e come guadagnano i creator sui social?
Ti spiegheremo questo e molto altro ancora.

Creator Economy: cos’è

Non si può capire il fenomeno della Creator Economy senza prima fare un passo indietro e spiegare l’enorme cambiamento che è avvenuto negli ultimi dieci anni nel settore del marketing e delle vendite in generale.

Secondo un articolo di Ninja Marketing, nell’ultimo decennio abbiamo assistito al successo del content marketing come strategia basata su contenuti creativi (video, foto, articoli di blog, etc.) per attirare il pubblico verso la destinazione brand di una determinata azienda. 

Il segreto della sua popolarità sta sicuramente nel rapporto più stretto con i consumatori, rispetto a quello a cui tutti erano abituati legato ai grandi media. 

È proprio in questo contesto che entrano in gioco i content creator: persone con interessi e passioni specifiche, che, grazie al rapporto diretto con il proprio pubblico e sfruttando il digitale e le nuove tecnologie, attirano e ingaggiano i consumatori in una modalità sempre nuova, al passo con i tempi ed in linea con gli interessi delle aziende. 

Oltre alla fidelizzazione degli utenti, i creator hanno dalla loro parte anche e soprattutto la passione: non a caso la creator economy viene definita anche passion economy, ovvero la possibilità, per chiunque possegga una passione precisa, di creare un reddito attraverso questa (vedi articolo di Forbes). 

Creator Economy: quanto vale

E adesso veniamo al sodo, parlando di numeri e del valore del mercato totale della Creator Economy.

480 miliardi di dollari entro il 2027: è la stima del valore della creator economy, la tendenza in più rapida crescita nel panorama dei media digitali. Un vero e proprio boom che conferma il potere dei contenuti creati da individui talentuosi e appassionati.

Sempre più persone scelgono di fare della creazione di contenuti il proprio lavoro a tempo pieno: il 44,9% degli intervistati in un recente studio ha dichiarato di farlo, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Un segno evidente di come questa professione stia diventando sempre più diffusa e riconosciuta.

Le collaborazioni con le aziende sono la principale fonte di guadagno per i creators: il 92% di loro afferma che la maggior parte delle proprie entrate deriva da questo tipo di attività. Un dato che sottolinea l’importanza del rapporto tra brand e creatori di contenuti, entrambi in grado di trarre vantaggio da questa sinergia.

Ma come si misura il successo in questa nuova economia? Non esiste una risposta univoca: il 5% dei creators basa il proprio successo sui tassi di engagement, il 32,5% sul reddito e il 9% sul numero di follower. Ognuno ha i propri obiettivi e le proprie priorità, e ciò che conta è la soddisfazione personale di realizzare contenuti che appassionano e coinvolgono il pubblico.

L’economia dei creator è un universo in continua evoluzione, ricco di opportunità e sfide: un ecosistema che offre nuove possibilità a chiunque abbia talento, passione e voglia di mettersi in gioco.

Creator e social media: strumenti per monetizzare

Al passo con questa nuova tendenza destinata a crescere ancora, le nuove piattaforme digitali social offrono sempre più spazi e strumenti ai creator per far avanzare questa nuova economia della monetizzazione individuale.

Creando strumenti di monetizzazione interna ai social si evita che i creativi del web si spostino verso piattaforme esterne, incentivando così la creazione di contenuti che aumentino il tempo di permanenza dei loro follower.

Facciamo degli esempi, prendendo in considerazione le piattaforme social più conosciute.

  • TikTok: ha istituito a marzo 2021 il Fondo TikTok per Creator, riservato a chi ha ottenuto almeno 100.000 visualizzazioni ai propri video negli ultimi 30 giorni.
  • Facebook: ha aperto a luglio 2021 un fondo grazie al quale ha messo a disposizione dei creator 1 miliardo di dollari che sarà distribuito entro il 2022 ai migliori creator.
  • Instagram: ha implementato il programma Bonus per premiare i contenuti dei creator e ha di recente annunciato la nuova funzionalità delle Sottoscrizioni, attraverso cui consente ai suoi membri di trarre profitto grazie alla condivisione di contenuti esclusivi che saranno visibili solo dietro pagamento (vedi il nostro articolo).
  • Clubhouse: ha lanciato la modalità di guadagno Payments, uno strumento attraverso cui un esclusivo gruppo di creator può ricevere pagamenti inviati dagli utenti. 
  • Twitter: ha sviluppato la cosiddetta Tip-Jar (barattolo delle mance), una feature che consente di effettuare donazioni in denaro ai profili seguiti e Super Follows, un mezzo attraverso cui i creator possono condividere contenuti esclusivi con i propri utenti tramite il pagamento di un abbonamento.
  • Snapchat: ha lanciato un programma simile al Creator Fund di TikTok chiamato Spotlight, per pagare direttamente i suoi utenti che creano contenuti di successo.

Content creator e influencer: che differenza c’è?

Ebbene sì, content creator e influencer non sono sinonimi

E saper comprendere le differenze tra le due figure è molto importante, sia nell’ottica di chi desidera diventare un creator, sia per le aziende che devono decidere se per la loro strategia di marketing sarebbe meglio collaborare con l’uno o con l’altro.

La differenza, sostanziale e spesso dimenticata, ce la ricorda ancora Franz Russo, blogger e social media strategist: 

“Il content creator è colui o colei che crea la propria opera e la condivide senza andare alla ricerca di una relazione commerciale con le aziende. Il suo intento è quello di trovare una piattaforma che gli dia modo di esprimersi. L’influencer è, invece, colui o colei che utilizza le piattaforme digitali con il preciso scopo di dare vita a una relazione commerciale con le aziende, mettendo a disposizione della stessa azienda la sua audience e la sua creatività.”

A contraddistinguere  i creator c’è in primo luogo la passione che questi hanno e che può essere nei confronti di qualsiasi cosa, che usano come mezzo e ispirazione per la creazione dei propri contenuti. 

Un’altra differenza sostanziale sta nel fatto che i creator hanno la possibilità di emergere grazie alla qualità dei contenuti che producono a prescindere dai  fan che hanno sui loro canali social.

Al contrario, gli influencer rappresentano figure influenti in una precisa nicchia di mercato, ovvero quella di cui fanno parte i fan che li seguono sui canali social, che si contraddistinguono per interessi precisi e legati ai tipi di contenuti di cui l’influencer tratta attraverso i suoi contenuti.

Queste figure quindi, a differenza dei creator che rappresentano specialmente un modo per ottenere nuovi contenuti creativi e coinvolgenti per i propri consumatori, rappresentano invece un canale di distribuzione dove il brand espone ad un pubblico più vasto e sicuramente interessato i propri prodotti o servizi.

In base a questa distinzione, si parla di due diversi modi di fare pubblicità: content marketing con al centro i creator e i loro contenuti; influencer marketing con al centro gli influencer e la loro fetta di mercato rappresentata dai follower.

Se anche tu stai pensando di fare una campagna di content o influencer marketing per il tuo brand, contattaci: ti guideremo nella scelta dei contenuti o delle personalità più adatti al tuo brand.

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Elena di maggio

DIGITAL MARKETING JUNIOR
Linguista e traduttrice nel settore turistico e commerciale, ama le sfide e le novità, soprattutto in campo tecnologico, dove non si finisce mai di scoprire e imparare.

Il suo motto è “Vek zhivi, vek uchis’”, che dal russo significa “Vivi un secolo, studia un secolo”.

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