Tool gratuiti e a pagamento per fare SEO

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quali sono i tool utili per fare SEO?

Per chi si addentra nel magico mondo della SEO, chi è alle prime armi e chi invece è già rodato dal tempo, non basta l’esperienza.
Serve farsi aiutare da preziosissimi tool nati apposta per fare reportistica SEO, audit e per monitorare i risultati degli articoli e delle pagine pubblicate sul sito d’interesse.

I SEO tools sono gli strumenti reperibili online (in versione free o premium) o i software installabili sul proprio computer, che aiutano il lavoro di pianificazione di una strategia SEO e l’analisi del monitoraggio dei siti sui motori di ricerca.

Report SEO con tool gratuiti

Tra i tool che ci possono aiutare a creare un report chiaro e strutturato per le nostre strategie SEO, troviamo strumenti gratuiti forniti da Google, come Google Search Console e Google Analytics, che rilasciano dati verificati e precisi.
Sono indispensabili e consentono di leggere informazioni fondamentali per iniziare a lavorare sulla strategia.

Google Search Console

Google Search Console è un tool utile per analizzare e raccogliere dati sull’andamento del sito web in SERP.
L’interfaccia è semplice e intuitiva, ma con dati puntuali e importanti per comprendere il proprio lavoro.

Alcuni dati interessanti, da inquadrare in base ad un periodo di tempo preciso, sono:

  • Impression: il numero di volte che lo snippet (l’anteprima di una pagina in Google) è comparso in SERP
  • Clic: il numero di clic ricevuti nel periodo di tempo selezionato
  • Posizione media: le posizioni occupate in media da tutte le pagine del sito, che ci indicano l’andamento generale in SERP del sito web

Solo questi 3 dati, riassunti in un report, ci permettono di mostrare al cliente i risultati che stiamo ottenendo grazie alla nostra strategia editoriale.
GSC invia automaticamente ogni mese un report con le statistiche relative l’andamento del sito.
Nello specifico poi, le aree di GSC utili per chi fa content sono, oltre al rendimento, le query, per conoscere le chiavi di ricerca con le quali è apparso o è stato cliccato il dominio in SERP.

Infine, Search Console non è uno strumento per fare analisi on page, ma ci permette di vedere:

  • quali pagine stanno perdendo traffico: è possibile confrontare i dati storici e verificare se ci sono penalizzazioni, perdita di rilevanza per Google, o cambi di intenzione di ricerca
  • quali pagine hanno molte impression, ma pochi clic: può accadere quando la nostra pagina rientra in un featured snippet di Google
  • quali pagine stanno avendo un risultato sorprendente che non ci aspettavamo

Search Console Insight: ancora in beta, ma molto utile perché rileva negli ultimi 28 giorni tutti i contenuti nuovi che sono stati indicizzati da Google e indica il minutaggio (quanto tempo le persone passano sull’articolo) in modo più immediato rispetto a Google Analytics.

Come attivare la GSC?

Facciamo login con il nostro account Google sulla piattaforma GSC e clicchiamo su “crea proprietà” scegliendo una delle due opzioni che ci propone la pagina:

  • proprietà di dominio: include tutte le varianti (http – https – con www. – senza www.) e sottodomini possibili (blog.dominio.com) opzione comoda, ma non adatta a un sito molto grande (troppi dati da analizzare)
  • proprietà con prefisso di URL: questa resta il miglior tipo di proprietà. Possiamo creare una proprietà specifica per ogni variante di dominio, e delle proprietà specifiche per le sottocartelle (es. per dominio.com/blog, così visualizzeremo solo le proprietà del blog). Opzione molto utile per i siti in versione internazionale

Carichiamo il file sitemap.xml: qui Google scopre le URL del nostro sito che vogliamo indicizzare. In caso di ambiguità tra codice HTML e sitemap, Google preferirà la sitemap.
Per qualche giorno Google non ci darà nessuna informazione.

Google Analytics

Google Analytics è uno strumento da integrare quanto prima sul sito sul quale state lavorando.
Permette di ricostruire con esattezza il traffico di una pagina web e quindi di un sito. Possiamo ottenere dati rilevanti in termini di visite, di permanenza su una determinata pagina, contenuti visitati, frequenza di rimbalzo, referral e molto altro.

Accedendo a Google Analytics, possiamo visualizzare tutti i dati del sito web scegliendo l’intervallo temporale in alto a destra.
Con Google Analytics possiamo avere dati sul traffico degli utenti, distinti per: traffico organico, social network, traffico diretto e referral.
La dashboard della piattaforma ci mostra i dati relativi a tutti gli utenti e il traffico complessivo.

Tramite i filtri possiamo comparare il traffico organico con le altre fonti di traffico.
Il traffico organico ha una qualità superiore, perché conferma l’efficacia della nostra content strategy.

Come creare una proprietà in Google Analytics

  • Accedere a Amministrazione>Crea account e seguire la procedura, dando un nome

e deselezionando le caselle flaggate in automatico

  • procedere con Configurazione proprietà:
    – dare un nome alla proprietà;
    – scegliere il fuso orario;
    – selezionare la valuta (euro);
    – cliccare su opzioni avanzate per attivare una proprietà anche su Universal Analytics;
    – cliccare avanti

GA ci darà altre opzioni da scegliere sulle informazioni dell’attività, fino all’accettazione dei termini di servizio.

Le estensioni di Chrome per fare SEO

Spesso tralasciate, le estensioni di chrome per la SEO sono tantissime e molto utili a seconda del progetto al quale si sta lavorando.
Eccone alcune:

  • Analytics: è un componente aggiuntivo per disattivare Google Analytics, permette di non essere rilevati. Possiamo navigare i siti dei nostri clienti senza essere registrati nelle statistiche
  • SEO minion: per analisi SEO onpage, evidenziare link interni ed esterni, anteprima della SERP e altre funzioni utilissime
  • SEOquake: offre metriche SEO chiave, fa analisi SEO audit, confronta URL/ domini, e tanto altro
  • MozBar: fornisce metriche istantanee durante la visualizzazione di qualsiasi pagina o SERP ed estrapola gli elementi on page per un’analisi veloce
  • SEO Analysis & Website Review by WooRank: per una revisione istantanea e approfondita dei dati all’interno e all’esterno del sito di un dominio
  • Keyword Surfer: permette di vedere i volumi di ricerca direttamente nei risultati di ricerca di Google.

Per trovare e provare l’estensione (o le estensioni) che fanno al caso vostro consiglio di visitare la pagina delle estensioni e di fare una ricerca accurata anche qui per keyword e consultando le estensioni correlate.

Quali sono i principali tool a pagamento per fare SEO

SEOZoom

È un progetto made in Italy, con una grafica molto intuitiva.
Grazie al tool, abbiamo una panoramica generale dei siti registrati sulla piattaforma, da cui poter estrarre i dati del report.
Rilascia continuamente nuove funzionalità e consente di fare un’analisi comprensibile anche dal lato utente (soprattutto per i report da inviare al cliente).

Che cosa si può fare con SEOZoom:

  • Aggiornamenti del sito e note: quando apportiamo degli aggiornamenti al sito o quando carichiamo un nuovo articolo editoriale, possiamo aggiungere delle note (i pallini gialli visibili sui grafici che indicano l’andamento del sito web). Tramite le note, possiamo monitorare se, in occasione di queste modifiche, il sito ha avuto dei miglioramenti.
  • Andamento del sito: selezionando le keyword di nostro interesse, possiamo verificare l’andamento di crescita o decrescita del numero di parole chiave per cui il sito è posizionato.
  • Distribuzione delle keyword: possiamo verificare la distribuzione delle keyword in SERP (fino alla quinta pagina di Google), selezionando la voce di menù keyword>tutte le keyword>distribuzione.
    È un dato interessante perché un sito sano (con una buona SEO strategy) distribuisce tutte le pagine del sito nelle migliori posizioni in SERP.
    In questo modo possiamo verificare le performance dei siti e valutare come impostare la strategia.
  • Analisi dei competitor: possiamo aggiungere più di 10 competitor da analizzare, in aggiunta al sito web del cliente, che sarà contrassegnato nei grafici dal colore azzurro. I grafici ci mostrano l’andamento di tutti i siti, in base al volume di traffico e al numero di keyword posizionate.

SEMRush

SEMrush è uno dei tool più conosciuti utilizzati per ottimizzare i siti web per i motori di ricerca, nato nel 2008. Ottimo soprattutto se si lavora su siti multilingua.
Per valutarlo è possibile fare una prova gratuita di 14 giorni.

Che cosa si può fare con SEMrush, alcuni strumenti:

  • analisi del dominio che valuta una serie di metriche: punteggio di autorità, backlink, keyword posizionate, competitor, visitatori
  • mappa del posizionamento competitivo: dove si posiziona il sito rispetto al mercato di appartenenza e ai competitor)
  • keyword overview: una panoramica di tutto quello che riguarda una parola chiave specifica
  • keyword magic tool: per ottenere suggerimenti sulle parole chiave correlate (soprattutto long tail)
  • SEMrush Rank Tracking: per monitorare come si comporta nel tempo un sito per una parola chiave specifica
  • link building: analizza i concorrenti e crea una lista di possibili siti web da “contattare” per avere un backlink o creare dei guest post

SEO Tester Online

SEO Tester Online, è una suite che semplifica il modo di fare SEO attraverso una serie di strumenti avanzati, guidando passo passo l’utente nel processo di analisi strategica e ottimizzazione di un contenuto o di un sito web.
Si accede tramite web, ci si registra e si sottoscrive un abbonamento (mensile o annuale) grazie al quale è possibile monitorare continuamente i cambiamenti e le modifiche di posizionamento dei siti.
Al contrario di altri tool per fare SEO, nella sua versione gratuita ha pochissime funzioni accessibili che invece vengono sbloccate in quella a pagamento.

Che cosa si può fare con SEO Tester Online? All’interno presenta diversi strumenti:

  1. i progetti: un progetto è l’insieme di monitoraggio del posizionamento sui motori di ricerca e ottimizzazione tecnica del sito web. Registrando un progetto sulla piattaforma, possiamo monitorare l’evoluzione della SEO On-page, della SEO On-site e del posizionamento, derivanti dalla strategia di keyword research e di content creation.
  2. SEO spider: è il crawler di SEO Tester Online, composto da algoritmi che scansionano il sito web con la stessa metodologia dei crawler dei motori di ricerca. Accedendo alla dashboard di SEO Spider compaiono: le scansioni in corso (se ce ne sono) tramite il log di scansione e le scansioni ultimate e un recap delle informazioni raccolte.
    Ogni scansione mostra i seguenti parametri:
    • la durata
    • il numero di risorse analizzate
    • le url scansionate, con risposta al server corretta, in redirect o in errore (codice 404)
    • i codici di stato http e https
    • la struttura dei link interni ed esterni
    • la profondità di scansione
    • i sottodomini analizzati.
  3. SEO checker: uno strumento di analisi SEO On-page. Un’analisi con SEO Checker rilascia:
    • punteggio
    • alert
    • consigli
    • cosa risolvere

Le ultime due voci aiutano a ottimizzare il sito web.

  1. Lead generation: aiuta a generare nuovi contatti grazie alla SEO e alle automazioni.
  2. Keyword Rank Tracker: è uno dei due strumenti i cui dati compongono il progetto SEO. Nello specifico, ci aiuta a capire gli effetti delle attività SEO sul posizionamento del sito web: la posizione in SERP di ogni parola chiave, il volume di ricerche mensili, quante e quali pagine del sito web sono posizionate per le parole chiave.
  3. Keyword Explorer Tool: consente di fare un’analisi delle parole chiave. Tutte le keyword suggerite hanno una serie di metriche utili alla definizione del piano editoriale e della strategia SEO: volume di ricerca mensile, una media delle ricerche con dei picchi periodici (le parole chiave sono stagionali. per esempio: costumi da bagno), trend, l’andamento del numero di ricerche nel tempo (da affiancare a Google Trends), CPC, cost per click, livello di competizione, keyword difficulty.
  4. Keyword list manager: per gestire le parole chiave e organizzarle in cartelle, suddivise per area tematica o per competitor.
  5. SERP checker: lo strumento analizza la competizione di una parola chiave fra dieci competitor e lo fa da tre punti di vista: backlink, copywriting e social.
  6. Copy metrics: analizza i contenuti di una pagina web.
  7. SEO editor: permette di creare testi in ottica SEO, grazie al suggerimento di parole chiave con lo stesso search intent o correlate.
  8. Report PDF: generare un report tramite SEO Spider

Altri tool e strumenti utili per fare SEO

Per le analisi SEO da provare anche:

SISTRIX Toolbox: per analizzare un sito a 360° (a pagamento), è molto tecnico ma di alta qualità

Majestic SEO: per analizzare i backlink (disponibile anche come estensione di chrome)

Screaming Frog: consente di effettuare il crawling di un sito web, simulando il comportamento di un bot con la funzione SEO spider. Nella versione free permette di analizzare fino a 500 url.

Per la ricerca keyword:

  • Answer The Public: automatizza quello che emerge da Google Suggest
  • U bersuggest: si possono effettuare ricerca di parole chiave in diverse lingue e mercati (disponibile anche come estensione di chrome)
  • Infine Suggest: simile al precedente, si possono creare dei progetti per keyword

Altri strumenti utili per fare SEO:

Yoast e il suo maledetto semaforo

Chi lavora su WordPress lo conosce bene: Yoast è il plugin dedicato alla SEO (disponibile in versione free e a pagamento) installabile sul CMS.

Segue dei parametri che, se vengono soddisfatti, rilasciano il famoso semaforo verde (quando vengono disattesi il semaforo è rosso o arancione).

Moltissimi SEO specialist lo ritengono il male e non lo attivano perché si basa su una vecchia concezione della SEO ed è fuorviante ai fini di un lavoro di qualità.

L’errore infatti, soprattutto per chi è agli inizi, è diventarne schiavi.

Può essere un indicatore, una linea guida da seguire ad esempio per controllare di avere inserito adeguatamente la keyword principale nel titolo, nel title, nella description, nel testo e così via.
Ma la SEO non si basa più sul numero di volte in cui ripetiamo la keyword, su quante correlate inseriamo o sulla lunghezza dell’articolo (300 parole raccomandate da Yoast).
La cosa più importante è l’intento di ricerca che Yoast non prende in considerazione neanche alla lontana.

Non c’è uno strumento migliore di altri: il consiglio è quello di provarne il più possibile, utilizzarli combinati per qualche mese, capire con quali ci si trova meglio.
Le preferenze sono soggettive e si basano su quale grafica ci piace di più, quale user experience troviamo migliore e quali funzionalità si sposano meglio con il lavoro che si svolge (copywriter, seo specialist, consulenti, e così via).

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Alice Zanfardino

COPYWRITER & CONTENT CREATOR
Curiosa ed entusiasta per natura, ama le parole, il cinema e il caffè.In perenne equilibrio tra la lucida razionalità della SEO e la creatività dello scrittore, ogni giorno racconta storie che danno voce a brand e aziende di ogni settore.

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